In queste ore drammatiche, qualche pensiero per le nostre storie. Diversi politici, politicanti, giornalisti o intellettuali più o meno famosi si affannano a ricordare la storia dell’Ucraina citando battaglie, confini e protagonisti di centinaia di anni fa o addirittura di oltre un millennio fa. Gli stessi che magari quando parliamo di questioni meridionali e di Due Sicilie e anche della continuità di scelte politiche ed economiche (e delle loro conseguenze) si indignano o ironizzano al grido di “sono storie vecchie, non mischiate il passato con il presente”. Così, invece, si discute del “principe Rjurik” o di “Rus’ del IX secolo” o degli zar ottocenteschi ma non si può discutere magari dello smantellamento delle strutture produttive o delle classi dirigenti meridionali e della loro selezione dal 1860 ai nostri giorni.
Evidentemente lo strabismo è solo una scusa per non cambiare idee, preconcetti (e scelte politiche ed economiche). Evidentemente non abbiamo tutti i torti e la strada, forse, è proprio quella giusta.
Gennaro De Crescenzo