Nel 1737 Carlo di Borbone inaugurò quello che sarebbe diventato il primo teatro d’opera al mondo ancora attivo, uno dei più belli e prestigiosi pensando anche alla grande scuola musicale che ad esso si legava. Qualche ora fa, durante alcuni lavori di restauro, sono emersi i colori originari (uno splendido azzurro) e alcuni gigli coperti o spicconati dai Savoia (e che saranno di nuovo coperti). Abbiamo detto spesso che i danni dell’unificazione non furono solo quelli relativi a massacri e saccheggi ma anche e soprattutto alla cancellazione, nei libri come nei monumenti, della memoria storica, di una identità e di un orgoglio sempre più prezioso e necessario.
Con il Movimento Neoborbonico abbiamo chiesto al soprintendente Stéphane Lissner di lasciare in vista quei gigli come atto di gratitudine per chi quel teatro lo volle e ce lo ha lasciato e come testimonianza di una memoria ingiustamente cancellata e ritrovata.
Gennaro De Crescenzo

Cronache della Campania: https://www.cronachedellacampania.it/2023/02/san-carlo-gigli-neoborbonici/
Stylo24: https://www.stylo24.it/neoborbonici-scrivono-a-lissner-lasci-in-vista-i-gigli-scoperti-al-san-carlo/
Istituzioni24: https://www.istituzioni24.it/2023/02/09/teatro-san-carlo-dopo-lavori-di-restauro-tornano-i-gigli-dei-borbone-i-neoborbonici-scrivono-alla-soprintendenza-per-non-farli-ricoprire/

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