“Non c’è cittadina d’Italia dove non ci sia un bronzeo monumento a un qualche risorgimentatore. Vittorio Emanuele, Garibaldi, Nino Bixio, Cosenz, Medici, Lamarmora, Cialdini e tanti altri illustri guerrieri. Se ne stanno tutti su alti piedistalli con la sciabola sguainata. Il bronzo del monumento non riproduce il sangue, ma la sciabola lo presuppone. Questi bronzei signori hanno operato un macello fra i nemici. Però essi non hanno avuto altri nemici da combattere se non gli italiani del Sud. Quindi il sangue che cola idealmente da quelle sciabole appartiene a un qualche mio antenato. Milite Ignoto o Milite Ignobile? Non c’è una lapide che ne ricordi il nome. Mai un fiore è stato deposto sulla sua tomba. Noi siamo i nemici di noi” (Nicola Zitara).
Qualcuno potrebbe dare torto al grande meridionalista calabrese? Nei giorni del ricordo degli eccidi (tra i tanti) di Auletta, Pietrarsa, Fagnano, Pontelandolfo o Casalduni, nella foto la statua di Vittorio Emanuele II di savoia al Palazzo Reale di Napoli (l’unico dei re della nostra storia con la spada sguainata).
Gennaro De Crescenzo