Il nostro modo di celebrare la memoria storica è, come al solito, la ricerca. E così, per i 161 anni dell’eccidio di Pontelandolfo e Casalduni, vi riporto un passaggio del mio prossimo libro dedicato ai “falsi del risorgimento” in uscita per il prossimo autunno. Da tempo alcuni intellettuali vorrebbero (inutilmente) ridimensionare la portata di quei fatti drammatici avvenuti nell’agosto del 1861. “Propaganda neoborbonica” anche i giornali stranieri del tempo come Nation, Tablet, The Times, Free Press Glasgow, Monde, Dundee, Gazette de France? Gli stessi che denunciarono, indignati, anche “massacri di donne e bambini”? Da una ricerca effettuata presso diversi giornali stranieri emergono chiaramente le dimensioni del massacro. Ne analizziamo qualcuno con una nota: bastava acquistare online le copie di quei giornali (l’ho fatto con i miei pochi e personali fondi) per ritrovare molte verità storiche. Altro che “solo 13 morti”…
“The Nation”, 18 febbraio 1865: “Pontelandolfo, una città di cinquemila anime, Casalduni di 7000 anime, a Pontelandolfo 13 sfortunate donne che si erano rifugiate ai piedi di una croce furono assassinate senza pietà (“pitilessly”)”. “Tablet”, 31 agosto 1861, citando la “Gazette de France”: “si trattò di un vero Vespro Siciliano: il 14 agosto una colonna dell’Esercito Italiano circondò Pontelandolfo e Casalduni, le bombardò con artiglierie e con bombe esplosive, le due città furono incendiate, gli abitanti tra i 9000 e 10.000 furono per la maggior parte bruciati vivi (‘burnt alibe’), quelli che sono scappati a Casalduni vi furono uccisi, donne e bambini morirono con gli uomini dopo 14 ore di bombardamento. La pena mi spinge non descrivere tanti orrori: non riesco a descrivere l’orrore di quella vendetta” (citazione tratta da “The Times”). “Monde”, 23 agosto 1861, da Torino: “Auletta, Casalduni, Pontelandolfo, Montefalcione, San Marco, Rignano contano 22.057 abitanti parte dei quali uccisi”. “Free Press Glasgow”: “questi orribili atti hanno fatto indignare i giornali di tutto il mondo. Cosa fa l’Europa di fronte a questi massacri anche di donne e bambini? Migliaia le persone uccise tranne sette famiglie di liberali”. “Dundee”, 29 agosto 1861, “Napoli: terribile tragedia a Pontelandolfo, un sanguinoso disastro” (“bloody disaster”). “Bradford Observer”, 29 agosto 1861, “fu un disastro”. “The west journal”, 31 agosto 1861, “sanguinose scene a Pontelandolfo”. “Catholic Telegraph”, 7 settembre 1861: “barbarities in Naples”. “In otto mesi 10604 persone uccise, 118 case bruciate, 12 chiese saccheggiate, 60 bambini uccisi, 48 donne uccise, 15629 arresti”. Il nostro pensiero, allora, con le nostre preghiere, per le vittime di una storia che abbiamo ancora il diritto e il dovere di ricostruire con il rispetto dovuto a chi non si trovò dalla parte dei “vincitori”. Quel rispetto che spesso manca tra opinionisti e intellettuali “ufficiali” più o meno famosi.
Gennaro De Crescenzo